17 febbraio “Festa della Libertà” – comunicato della commisisone Ecumenica di Acqui

La Chiesa valdo-metodista di San Marzano Oliveto, insieme a quelle di Bassignana ed Alessandria, celebrerà, a lle 20,15 di giovedì 17 febbraio, un Culto in occasione della “Festa della Libertà” che ricorre proprio in questa giornata.

Il Culto si terrà sulla piattaforma Zoom e ad esso siamo invitati tutti a partecipare, contattando il pastore Gregorio Plescan a questo indirizzo di posta elettronica: gplescan@chiesavaldese.org

La Commissione per l’ecumenismo della Diocesi di Acqui raccoglie volentieri questo invito e chiede a tutti di unirsi nella preghiera ai nostri fratelli evangelici in segno di partecipazione e di solidarietà in occasione della celebrazione di una ricorrenza molto significativa per questa chiesa cristiana e per tutti.

Fra tutte le date della propria storia, infatti, la comunità valdese (a cui, nel corso degli anni. si sono unite tutte le chiese evangeliche in Italia) ha scelto come momento significativo di memoria il 17 febbraio. Si tratta del giorno in cui con Lettere Patenti il re Carlo Alberto poneva fine nel 1848 a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici.

La celebrazione de riveste un significato importante per tutti: è la festa dei diritti civili co ncessi ad una minoranza, ed è insieme il ricordo di un provvedimento che, anche se in se stesso limitato, aprì la via alla libertà religiosa in tutta Italia: una festa che per i suoi significati generali è divenuta una ricorrenza di più ampia portata.

La Commissione Ecumenica della Diocesi di Acqui

Settimana per l’unità dei cristiani – celebrazione ecumenica

Si terrà alle ore 18.30 di venerdì  21 gennaio, nella Cattedrale di Acqui, la ormai tradizionale Celebrazione ecumenica per l’unità dei cristiani. Essa sarà guidata dal vescovo di Acqui, Luigi Testore, dal pastore della Chiesa metodista di San Marzano Oliveto, Gregorio Pescan e dal parroco della Parrocchia ortodossa rumena della provincia di Alessandria, Vasile Ciscan.

Il testo della preghiera che si svolgerà nella nostra cattedrale venerdì 21 è stato preparato dal Consiglio delle chiese del Medio Oriente con sede a Beirut, composto da rappresentanti cattolici, protestanti ed ortodossi.

La scelta di questi cristiani che vivono in un Paese povero, provato da una grave crisi economica e politica (oltre che, ovviamente, dalla pandemia) è caduta sul tema: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Vangelo di Matteo 2, 2).

Come si vede, si tratta di una scelta che vuole prolungare la preghiera sui temi che i cristiani delle diverse confessioni hanno meditato poco fa nel tempo di Natale. Inoltre questa scelta è particolarmente legata al tempo che, ormai da due anni, stiamo vivendo. E mai come in questi tempi difficili di pandemia sentiamo il bisogno di una luce che vinca le tenebre, e quella luce che stiamo cercando  è stata manifestata in Gesù Cristo (per tutti cristiani ortodossi, protestanti e cattolici).

Di fronte all’attuale crisi sanitaria internazionale, in una regione del mondo in

cui i diritti umani sono sistematicamente calpestati da ingiusti interessi politici ed economici, e che patisce le conseguenze, sul piano umano e materiale, della terribile esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto del 2020, il Gruppo ecumenico locale sta vivendo un momento molto difficile  del suo cammino ma ha voluto moltiplicare gli sforzi per presentare comunque il frutto del suo lavoro affinché una maggiore unità tra i cristiani nel mondo possa contribuire a una vita più dignitosa, giusta e pacifica per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo e dei tempi a venire.

La partecipazione a questa iniziativa ecumenica a cui tutti siamo invitati ha quindi un valore molto significativo, soprattutto per noi cattolici, in questo tempo in cui siamo chiamati a percorrere nella nostra diocesi un “cammino sinodale”, cercando di ascoltare tutti per fare della Chiesa della diocesi di Acqui un luogo in cui la luce di Cristo illumini il  nostro cammino e offra nuova speranza anche in questi tempi difficili.

Domenico Borgatta

33^ Giornata del dialogo Ebraico-Cattolico 2022

Lunedì prossimo 17 gennaio, alle ore 21, per iniziativa della Commissione per l’ecumenismo ed il dialogo con le religioni e dell’Azione cattolica della diocesi di Acqui, si celebrerà la  la 33ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei.
I tempi di pandemia hanno, purtroppo, imposto lo svolgimento di questa iniziativa con la sola forma a distanza a cui tutti, però, possono partecipare collegandosi alla piattaforma Zoom (https://us02web.zoom.us/j/83895434945?pwd=VDlSQnBjemdwSFhaVTdSaENKU1JSUT09)

Essa sarà guidata dal nostro Vescovo, mons. Luigi Testore e dal rabbino capo della Comunità ebraica di Genova, dott. Giuseppe Momigliano, a cui sarà affidato il compito di commentare la parola di Dio al centro dell’iniziativa; un’iniziativa che si articolerà in momenti di preghiera e di riflessione.

Il testo biblico scelto per la celebrazione sono i versetti da 1 a 23 del capitolo 29 del libro del profeta Geremia, particolarmente in sintonia con il tempo complesso di pandemia che stiamo attraversando.  In questo passo, infatti, il profeta interpreta l’esilio il popolo ebraico sta vivendo a Babilonia come se si trattasse di un “nuovo esodo”: Israele si trova in mezzo ai pagani, ben distante dalla “terra della promessa”: in questa situazione la comunità in esilio aveva una duplice tentazione: perdere ogni speranza e costruire una comunità chiusa, distaccata e ripiegata su se stessa.

Analogamente noi, nella pandemia, come credenti, viviamo le stesse tentazioni: perdere la speranza e chiuderci in comunità sempre più chiuse in se stesse. Le parole del profeta Geremia invitano, invece, a “stare positivamente dentro la realtà”, a mettere radici e a starci in modo costruttivo. Ci invitano, anche come comunità di fede, ad uscire dal rischio della “depressione” e della chiusura difensiva per essere capaci di lavorare per la costruzione della società e generare nuova speranza.

Come cristiani e come ebrei possiamo aiutarci ad affrontare tale sfida, perché la Promessa di Dio resta costante nella storia. Il Signore lavora per “rigenerare”, per “far ricominciare”.
Egli è fedele e non abbandona il suo popolo. Ogni crisi (anche quella generata dalla pandemia!) è una buona occasione, un tempo favorevole da “non sprecare”: per essere seminatori di speranza.

La celebrazione di questa Giornata è, infine, una significativa opportunità per sottolineare il vincolo particolare che lega Chiesa e Israele e per guardare alle comunità ebraiche attuali con la certezza (come dice papa Francesco) che “Dio continua ad operare nel popolo dell’Antica Alleanza e fa nascere tesori di saggezza che scaturiscono dal suo incontro con la Parola divina”.

Domenico Borgatta

Riflessione ecumenica sul Magnificat alla vigilia dell’8 dicembre

L’audio della riflessione (mp3 – 1h 12′ – 17 Mb)

Il video della serata (https://youtu.be/RDpH5dj815A)

La Commissione per l’ecumenismo della Diocesi di Acqui e l’Azione cattolica hanno chiesto al pastore
protestante valdese, professor Paolo Ricca una riflessione su Maria, sulla scorta del Commento di Lutero al Magnificat.

La riflessione si svolgerà in via telematica a partire dalle ore 21 di martedì prossimo 7 dicembre, vigilia di una delle
grandi festività mariane della chiesa cattolica (la festa dell’Immacolata) nonché giorno speciale per l’Azione Cattolica che festaggia i propri aderenti.

L’Articolo di approfondimento su L’Ancora (del prof. Meco Borgatta)

Il programma della serata prevede: una introduzione del nostro Vescovo, Luigi Testore seguita dalla preghiera e
dalla riflessione del prof. Paolo Ricca.

Naturalmente tutti sono invitati a partecipare (link di Zoom  https://us02web.zoom.us/j/85382376696?pwd=RnFhVmpYSHB5RnUwQVg0YWZNbTZBQT09 oppure digitando le credenziali ID riunione: 853 8237 6696 – Passcode: 214496.

L’iniziativa sarà comunque trasmessa sulle pagine Facebook dell’Azione cattolica della Diocesi di Acqui Terme e della Diocesi di Acqui).

Il tempo del CREATO – riflessione ecumenica

Dopo il forzato rinvio a casua del maltempo, l’incontro di riflessione ecumenica è

RIPROGRAMMATO PER LUNEDI’ 8 NOVEMBRE 2021

Si conclude con la preghiera ecumenica che si celebrerà alle ore 20.45 di lunedì 8 novembre nella chiesa di san Francesco di Acqui il “Tempo del creato”, un periodo che si è aperto lo scorso 1 settembre ed in cui i cristiani di tutte le confessioni hanno ringraziato Dio per il buon dono della creazione.

“Il tempo del creato” é una celebrazione mondiale iniziata nel 1989 con il riconoscimento da parte del Patriarcato ecumenico della Giornata di Preghiera per il Creato ed è ora abbracciata dall’ampia comunità ecumenica della Chiesa cristiane. La preghiera è, infatti, un’esperienza potente e uno strumento per aumentare la consapevolezza e favorire le buone relazioni col creato e tra noi.

Il tema di quest’anno è “Una casa per tutti? Rinnovare la casa di Dio”. Nel libro biblico della Genesi, si narra che Dio mette tutto – tutte le persone e tutta la vita – sotto lo stesso tetto: siamo tutti in una sola casa, nella casa di Dio e Dio ha dato agli uomini il compito di prendersi cura e coltivare questa sua casa. “L’attuale crisi climatica, però, sta accelerando l’instabilità ecologica, che si traduce in perdita di quegli habitat che ospitano milioni di specie, compresi gli esseri umani.

La nostra vocazione battesimale ci obbliga a coltivare e custodire il creato che è la nostra casa ed il giardino di Dio”. Con questo appello congiunto, il Comitato direttivo ecumenico, che è costituito dai coordinamenti delle principali chiese cristiane di tutto il mondo, si è rivolto anche quest’anno a tutti gli uomini di buona volontà, chiamandoli alla preghiera ed all’impegno per difendere l’integrità e la bellezza del mondo. “Il mondo, infatti, -prosegue l’appello del Comitato ecumenico– è una casa per tutti, ma adesso è in pericolo a causa dell’avidità, dello sfruttamento, della mancanza di rispetto, della disconnessione e del degrado sistematico. L’intero creato sta ancora gridando. Il potere creativo di Dio ha continuato a ridursi. Abbiamo dimenticato che viviamo nella casa di Dio, la Comunità Amata. La nostra fondamentale interconnessione è stata, nella migliore delle ipotesi, dimenticata e, nella peggiore, deliberatamente negata”.

Per queste ragioni. lunedì 4 ottobre, festa di san Francesco (un cristiano che seppe vedere in tutte le creature non delle realtà da sfruttare ma dei fratelli e delle sorelle con cui camminare verso Dio) siamo tutti invitati ad unirci, nella chiesa acquese dedicata a questo grande santo, con la preghiera guidata dal Vescovo di Acqui, Luigi Testore, dal pastore della Chiesa metodista di San Marzano Oliveto, Gregorio Plescan e dal parroco della Chiesa ortodossa rumena, Vasile Cican per chiedere a Dio, per noi e per tutti, una rinnovata coscienza che sappia rispettare la casa che Lui ci ha donato