Si terrà alle ore 18.30 di venerdì  21 gennaio, nella Cattedrale di Acqui, la ormai tradizionale Celebrazione ecumenica per l’unità dei cristiani. Essa sarà guidata dal vescovo di Acqui, Luigi Testore, dal pastore della Chiesa metodista di San Marzano Oliveto, Gregorio Pescan e dal parroco della Parrocchia ortodossa rumena della provincia di Alessandria, Vasile Ciscan.

Il testo della preghiera che si svolgerà nella nostra cattedrale venerdì 21 è stato preparato dal Consiglio delle chiese del Medio Oriente con sede a Beirut, composto da rappresentanti cattolici, protestanti ed ortodossi.

La scelta di questi cristiani che vivono in un Paese povero, provato da una grave crisi economica e politica (oltre che, ovviamente, dalla pandemia) è caduta sul tema: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Vangelo di Matteo 2, 2).

Come si vede, si tratta di una scelta che vuole prolungare la preghiera sui temi che i cristiani delle diverse confessioni hanno meditato poco fa nel tempo di Natale. Inoltre questa scelta è particolarmente legata al tempo che, ormai da due anni, stiamo vivendo. E mai come in questi tempi difficili di pandemia sentiamo il bisogno di una luce che vinca le tenebre, e quella luce che stiamo cercando  è stata manifestata in Gesù Cristo (per tutti cristiani ortodossi, protestanti e cattolici).

Di fronte all’attuale crisi sanitaria internazionale, in una regione del mondo in

cui i diritti umani sono sistematicamente calpestati da ingiusti interessi politici ed economici, e che patisce le conseguenze, sul piano umano e materiale, della terribile esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto del 2020, il Gruppo ecumenico locale sta vivendo un momento molto difficile  del suo cammino ma ha voluto moltiplicare gli sforzi per presentare comunque il frutto del suo lavoro affinché una maggiore unità tra i cristiani nel mondo possa contribuire a una vita più dignitosa, giusta e pacifica per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo e dei tempi a venire.

La partecipazione a questa iniziativa ecumenica a cui tutti siamo invitati ha quindi un valore molto significativo, soprattutto per noi cattolici, in questo tempo in cui siamo chiamati a percorrere nella nostra diocesi un “cammino sinodale”, cercando di ascoltare tutti per fare della Chiesa della diocesi di Acqui un luogo in cui la luce di Cristo illumini il  nostro cammino e offra nuova speranza anche in questi tempi difficili.

Domenico Borgatta