Incontro con Licia Coppo sui “social” quali strumenti di relazione

Intenso pomeriggio di riflessione alla Comunità di famiglie Balicanti per approfondire la conoscenza dei nuovi media, in particolare i social, quella nuova forma di dialogo e socialità tra le persone che sta invadendo la vita contemporanea. Li Sottovalutiamo o ne siamo terrorizzati comunque gli effetti dei social media sono evidenti a partire dalle discussioni in famiglia per finire ai condizionamenti nelle scelte pubbliche. La dott.ssa Licia Coppo, pedagogista, ci ha aiutato a capire le dinamiche relazionali interpersonali che muovono ed alcuni aspetti tecnico-legali.

Necessita certo di un approfondimento ulteriore, ma per il momento si può ascoltare quanto detto (clikka qui per fare il download dell’intervento) in questa primo appuntamento, certi che sia un inizio utile per dialogare con i figli su questo tema.

Le iniziative di Balicanti 2017

Tre appuntamenti e un percorso per coppie è il programma proposto dalla Comunità di famiglie Balicanti per il 2017.

Si inizia l’sabato 11 febbraio con un incontro per genitori: facebook, whatsapp, videogiochi… tra opportunità e rischi per i nostri figli (e per noi)
Sottovalutiamo o ne siamo terrorizzati, gli effetti dei social media sono evidenti a partire dalle discussioni in famiglia per finire ai condizionamenti nelle scelte pubbliche. Con la dott.ssa Licia Coppo, pedagogista, esperta di utilizzo dei social media nelle relazioni interpersonali, proveremo a ragionare e conoscere meglio pregi e difetti di questi “amplificatori dei sentimenti a portata di un click”.

Secondo appuntamento sabato 11 marzo:  Charles De Foucauld: instancabile cercatore di Dio nella quotidianità e nelle relazioni.
A 100 anni dalla sua morte vogliamo approfondire la spiritualità del piccolo fratello contemplatore della Santa Famiglia di Nazareth. I suoi scritti sono ricchi di spunti per la nostra quotidianità di famiglia, fede, crisi, dialogo interreligioso, incontro con i fratelli musulmani, paura delle altre religioni… Ci aiuterà il prof. Meco Borgatta, responsabile di AC, del MEIC, appassionato della Parola di Dio e tenace promotore del dialogo ecumenico.

Terzo appuntamento sabato 13 maggio “Esci dalla tua Terra e va”
Interpellati dal passaggio di stranieri, dall’incontro con le diversità, vogliamo farci aiutare dalla Parola a vivere questo momento della Storia con sguardo profetico. L’ospitalità è una delle più antiche e diffuse forme di pratica sociale. Abramo è partito, è stato ospite e ha ospitato. Accogliere è esperienza di incontro, confronto e scontro, di novità continua, è esperienza del Divino. Riflessioni bibliche in compagnia di Padre Giancarlo Gola, biblista e responsabile dell’Istituto Sociale dei Gesuiti di Torino.

Infine Mano nella mano – Percorso per fidanzati e giovani coppie
Dalla richiesta di giovani coppie, tre incontri per chi non ha ancora chiaramente deciso della propria vita di coppia, chi ha già fatto il corso di preparazione al matrimonio e ci ha preso gusto, chi appena sposato non vuol dare per scontato il rapporto con il proprio partner. Il primo incontro il 22 gennaio, gli altri appuntamenti da concordare. Per informazioni telefonare a Balicanti.

Comunità di famiglie Balicanti – Regione Castagnole, 175 – Canelli (AT) 0141.099.148 – 0141.099.045 comunitabalicanti@gmail.com

Guido Bertagna -Gesuita

Guido Bertagna s.j. esperto nel dialogo tra linguaggio biblico e cinematografico, con il mondo della cultura, dell’arte, dell’impegno sociale, della ricerca e dell’esperienza religiosa. Dal 2002 al 2009 è stato direttore del Centro Culturale San Fedele a Milano. Artista, scultore, progetta e anima le settimane bibliche a San Giacomo di Entracque. Da oltre 2009 segue un percorso con gli “ex-terroristi” e famigliari delle vittime del terrorismo (raccontato ne “Il libro dell’incontro” – Il Saggiatore).

30 aprile 2016 – Quale Misericordia nell’incontro tra i responsabili della lotta armata e i famigliari delle vittime? 

Percorsi di misericordia – prima parte

Percorsi di misericordia – seconda parte

Presentazione a Canelli del Libro dell’incontro

Affollato e intenso incontro domenica 1 Maggio alla Biblioteca Civica Monticone di Canelli per raccontare un percorso di giustizia che ha permesso a responsabili della lotta armata e parenti delle vittime degli Anni di piombo di “tornare a vivere”. Sono le parole con cui Giovanni Ricci ha definito i frutti del cammino raccontato nel “Libro dell’incontro”. In questi anni ha potuto confrontarsi con i responsabili dell’attentato di via Fani dove è stato ucciso suo padre, carabiniere della scorta di Aldo Moro. In questo nuovo contesto di libertà ha potuto chiedere “perché” proprio suo padre? Fino a quel momento la sua vita era inchiodata all’immagine di quel corpo crivellato riverso sulla strada vista sull’edizione speciale de La Repubblica del 16 marzo 1978. Giovanni aveva 12 anni.

Manlio Milani ha sottolineato come sia stato aspro in tanti passaggi il loro cammino ma poi vedere che dietro alle ideologie, alle lotte, alle sofferenze ci siano delle persone, dei volti, ha portato tutti a tornare un po’ più uomini. A lui la strage di Piazza della Loggia ha portato via moglie e amici. Gli attentati, le morti, gli scontri, la violenza porta a disumanizzare sia le vittime che i responsabili, tutti hanno dovuto fare un lungo cammino per ritrovare se stessi. Ma loro sono solo l’anello debole, coloro che direttamente hanno subito le prime conseguenze; tutta la catena, tutta la società ha bisogno di tornare a essere umana, perché quegli atti sono il frutto di un contesto, della pressione-volontà di ogni singolo. Il libro è un regalo “criticabile” ma autentico che i protagonisti fanno all’Italia, perché guardandosi negli occhi si possa camminare verso un futuro più umano.

Anche la presenza di Andrea Coi, ex brigatista che ha pagato le sue colpe con 35 anni di carcere, ha illuminato una parte che non ti aspetti: la sofferenza che si nasconde in chi provoca sofferenza altrui e non riesce a lenire quel senso di oppressione finché non incontra e cammina con le vittime dei suoi atti. E’ troppo facile schierarsi ma non ti dà nulla, incontrare le persone che stanno dall’altra parte è più liberante.

Domande dal pubblico, riflessioni, spunti di speranza, l’evidenza che anche dalle ferite più profonde possa scaturire una possibilità di guarigione: questo e molto altro è emerso nell’incontro moderato dal presidente di Memoria Viva, Massimo Branda, e raccontato nel libro che i testimoni hanno calorosamente invitato a leggere. L’evento è stato organizzato dall’Azione Cattolica diocesana, l’Associazione Memoria Viva, la Comunità di famiglie Balicanti e la Biblioteca Monticone.

Per Flavio Gotta, presidente diocesano dell’Azione Cattolica, “non si tratta della ricostruzione di quegli anni, ma di un percorso di giustizia riparativa che ha potuto dare una nuova chance ai protagonisti e indirettamente a tutti noi quando incappiamo in drammi da cui sembra non possa esserci via d’uscita”.

Un grande grazie a padre Guido Bertagna, per anni direttore del Centro Culturale San Fedele a Milano, gesuita che attualmente opera a Padova, curatore del libro insieme a Claudia Mazzuccato e Adolfo Ceretti, coordinatore del percorso che dura da oltre 8 anni: grazie alla sua disponibilità di accogliere l’invito e l’impegno di portare tre testimoni a Canelli, ha offerto la possibilità a tutto l’astigiano di un incontro unico, profondo, rendendo palpabile la Storia d’Italia sinfonia di vite personali, storia che si compone delle scelte di ogni singolo, anche oggi, anche nelle sperdute case dei territori patrimonio dell’umanità.

Articolo di presentazione

Il libro dell’incontro

Un evento di eccezionale interesse domenica 1° maggio, alle ore 17, presso la Biblioteca G. Monticone di Canelli.
Il padre gesuita Guido Bertagna, alcuni famigliari di vittime del terrorismo e protagonisti della lotta armata presenteranno insieme Il libro dell’incontro, di Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia Mazzucato (ed. Il Saggiatore).
Si tratta di un’occasione importante, in quanto al momento è l’unica presentazione prevista nel basso Piemonte. Sarà un evento, una possibilità di dialogo con i protagonisti di un percorso di “giustizia riparativa” (che ha le sue radici nell’ispirazione della giustizia biblica) tra ex terroristi degli anni di piombo e famigliari delle vittime di quel terrorismo. Hanno camminato per 7 lunghi anni fino ad arrivare a pregare insieme sulla tomba di Moro. Molti dei protagonisti hanno detto “che sono stati interrogati molte volte dall’autorità giudiziaria, dai giornalisti, ma per la prima volta in questo percorso si sono sentiti veramente ascoltati”.
Con l’autore saranno presenti 3 protagonisti del percorso: Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria di Brescia, Giovanni Ricci, presidente dell’Associazione Domenico Ricci, Andrea Coi e sei dei membri dell’equipe che ha accompagnato tutto il percorso (Pietro Bosco, Mattia Fachino, il padre gesuita Giancarlo Gola, Riccardo Moro e Giusy Spriano).
Il cammino ha messo a confronto un gruppo numeroso di vittime, famigliari di vittime e responsabili della lotta armata degli ‘anni di piombo’ alla luce dell’esperienza della giustizia riparativa sperimentata nel Sud Africa post-apartheid, nella certezza che il fare giustizia non possa, e non debba, risolversi solamente nell’applicazione di una pena.
Il libro dell’incontro racconta questa esperienza, accostando una rigorosa riflessione metodologica alle vive voci dei protagonisti, alle lettere che si sono scambiati negli anni, alla loro ricerca di una verità personale e curativa che vada oltre la verità storica e sappia superare ogni facile schematismo. Perché solo cercando insieme la giustizia, la si può, almeno un poco, avvicinare.
Gli addetti ai lavori lo hanno definito un libro “che riscrive la storia degli anni di piombo in Italia” e domenica primo maggio avremo la fortuna di ascoltare dalla viva voce protagonisti le loro testimonianze e riflessioni.
L’evento, patrocinato dal Comune di Canelli, è organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana, dalla Biblioteca G. Monticone, dalla Comunità di Famiglie Balicanti e da Memoria Viva Canelli.

Comunicato stampa

2016-05-I coniugi Volpi – In famiglia il volto della Misericordia di Dio

In famiglia il volto della Misericordia di Dio
dei coniugi Enrica e Bruno Volpi


Se è vero che l’amore sponsale è una delle manifestazioni dell’immagine di Dio tra gli uomini, nella relazione quotidiana troviamo il volto della Misericordia di Dio. Ne parliamo con Enrica e Bruno Volpi, fondatori di ACF (Associazione Comunità e Famiglie) nucleo iniziale dell’esperienza di Villapizzone a Milano, sposi da 45 anni con esperienze di missione in Africa, di affido famigliare, condivisione dei beni e vita comunitaria.

Bruno Volpi – prima parte

Bruno Volpi – seconda parte