Pregare ed educare alla pace è ciò a cui siamo chiamati ordinariamente nelle situazione quotidiane, come nei momenti critici.
È con dolore e preoccupazione che tutti noi stiamo seguendo quanto accade in Ucraina in questi giorni.
Il nostro pensiero fraterno va al popolo Ucraino, a tutte quelle persone che vedono minacciate le loro vite e quelle dei loro cari, violate le loro case, calpestata la loro nazione. E va anche a tutti quei soldati in armi che sono stati gettati in una guerra insensata.
Il mese della Pace, da poco celebrato, ci ha sollecitato a “ricucire la pace”. In questi giorni a Firenze vescovi e sindaci delle città del Mediterraneo sono riuniti per tracciare orizzonti di pace e di fraternità tra popoli e nazioni, sull’esempio di Giorgio La Pira. Il loro appello si unisce a quello lanciato da papa Francesco: “Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno”.
Mentre ci auguriamo che al più presto il dialogo e la diplomazia riprendano il posto dei missili e dei carri armati, crediamo importante rinnovare l’ impegno a pregare e riflettere insieme per la pace.
L’Azione Cattolica partecipa alle diverse iniziative ecclesiali e agli incontri organizzati in proposito in diverse località della diocesi, mentre continua il servizio educativo con i ragazzi, i giovani e gli adulti. La guerra, infatti, è l’esito ultimo di una logica di competizione e di scontro, che sovente viene esaltata e proposta come modello.
E’ invece decisivo continuare a educare alla cooperazione e alla solidarietà, che sono i riferimenti per quanti intendono vivere con responsabilità verso se stessi, gli altri, l’ambiente.
Barbara Grillo per la presidenza diocesana di AC