LE FOTO DEL PELLEGRINAGGIO 

…. (di Flavio Gotta)

Sabato 30 giugno una fresca e ristoratrice giornata ha rigenerato sotto tutti i punti di vista i partecipanti al pellegrinaggio diocesano che quest’anno aveva come meta il Santuario di Graglia. Circa 200 pellegrini da diverse parti della Diocesi, con il Vescovo Mons. Testore, i parroci di Roccaverano don Nino, di Cassinelle don Deogratias, di Terzo don Pavin, tutti coordinati dall’infaticabile coppia deus ex machina dell’iniziativa, Domenico Borgatta e Annamaria Dominici di Terzo che con l’aiuto del Geom. Bertero e dei validi collaboratori in tutte le realtà della Diocesi, con fedeltà e dedizione coinvolgono fratelli e sorelle per offrire ogni anno la possibilità di camminare insieme.

In cammino con il Vescovo, la Chiesa pietra e novità

La concomitanza con la solennità di Pietro e Paolo ha dato modo al Vescovo di ricordare come la Chiesa da un lato ha bisogno di fondamenta solide, di fondare sulla Pietra il proprio ministero e dall’altro ci sia bisogno di novità, coraggio, visione di futuro come ha avuto Paolo nei confronti dei pagani. Così aiutarci reciprocamente a vedere il cammino che ci attende, le strade che si aprono in un tempo che è un impegnativo cambiamento d’epoca.

Tra il dire e il fare, tra il desiderio e la realtà

Il Presidente diocesano dell’AC, prendendo spunto dalla storia del Santuario di Graglia raccontata dal rettore don Zampa, ha sottolineato come tutti siamo portati a desiderare il massimo per i nostri cari, per le nostre comunità e sogniamo come ha fatto il fondatore del Santuario, don Nicolao Velotti, di costruire 100 cappelle, fare un Sacro Monte e realizzare sulla punta della montagna la cappella della redenzione.

Ma poi le vicende concrete ci costringono a ridimensionare i sogni facendo nostra la realtà. Tutti vorremmo vivere già da redenti ma poi la vita è più complicata.

La realtà è superiore all’idea

Questo non vuol dire rassegnarci o sentirci delusi ma fare quel che è nelle nostre possibilità, e non è poco. Nel caso di don Velotti è stato l’inizio per poi consegnarci un Santuario, anche per noi sarà trovare il modo di manifestare la nostra fede con l’aiuto di Maria, e così anche le nostre comunità possono diventare luoghi in cui si respira la fede, dove i pellegrini del mondo possono trovare ristoro.

La vocazione dell’AC

L’Azione Cattolica vuole in fondo essere questo, non è capace di realizzare costruzioni in muratura ma la sua vocazione è costruire relazioni, essere gruppo che si aiuta a coltivare la fede, il senso di Chiesa, il cammino nella storia degli uomini e così aiuta la Chiesa a rispondere alla sua vocazione.

Agape fraterna

I pellegrini hanno proseguito con l’agape fraterna, chi nel ristorante chi nel giardino del Santuario, a seconda della preferenza, in libertà ma con l’obiettivo di parlarsi, di stare insieme, di sentirsi Chiesa Diocesana.

La Peregrinatio Mariae

La processione del pomeriggio in compagnia dell’icona della Vergine Maria, icona che l’Azione cattolica ha portato in pellegrinaggio per tutt’Italia e che nella regione conciliare del Piemonte ha visto la conclusione del suo viaggio proprio con Acqui, preparata dall’Assistente diocesano don Pavin, a seguire i vespri guidati dal nostro Vescovo che hanno completato la giornata di preghiera e comunione, senza intrattenimenti extra ma godendosi fino in fondo una giornata fondata sulla Parola, sulla riconciliazione, sulla fraternità.

Fraternità e beatitudine

Al termine i partecipanti possono dire di aver sperimentato quanto serve per essere beati, per stare in pace con se stessi, l’essenziale della natura in compagnia dei fratelli e del Signore, respirando quel dono che non ha prezzo: la Pace del Risorto che entrando nei nostri cenacoli ci dice “Pace a Voi”.

Così avremo la forza di uscire per le strade e dare fiato alla nostra missione: essere seguaci di Cristo in mezzo alla gente.

Appuntamento al prossimo anno

Vi aspettiamo il prossimo anno non per essere più numerosi (anche se fa sempre piacere), ma per condividere il dono che non vogliamo tenere solo per noi, che desideriamo sia di tutti i fratelli e le sorelle che ci circondano.

Grazie

a chi c’è stato, grazie a chi ci ha pensato e ha pregato per la buona riuscita, grazie a chi vorrà esserci anche la prossima volta. Buona estate.