Scegliere non è facile, ma bisogna votare: la costituzione è dei cittadini

 

Sala conferenze della Cassa di Risparmio di Asti gremita (oltre 130 presenti), grande interesse della società civile e soddisfazione per un incontro che ha chiarito i contenuti e la posta in palio del referendum costituzionale che ci sarà a dicembre.

Domenica 23 ottobre, alle 17 a Canelli, l’incontro organizzato da Azione Cattolica, Memoria Viva e Unitre ha soddisfatto le aspettative dei presenti che sono rimasti incollati alle parole chiare e comprensibili del professor Vittorio Rapetti di Acqui Terme, storico, insegnante all’Istituto Montalcini di Acqui, consigliere nazionale dell’Azione Cattolica e profondo conoscitore delle dinamiche socio politiche del nostro Paese.

Introdotto dal presidente diocesano dell’AC, Flavio Gotta, il prof. Rapetti ha chiarito che l’inevitabile complessità della riforma non deve essere un motivo per tenere distanti le persone, i punti salienti li possono capire tutti. Innanzitutto la riforma tocca esclusivamente la parte della Costituzione che riguarda l’ordinamento dello Stato e non i principi fondamentali o i diritti dei cittadini.

Attraverso la presentazione multimediale curata dal presidente di Memoria Viva, Massimo Branda, il relatore ha affrontato per un’ora i punti nodali della riforma costituzionale, raggruppandoli in tre grandi capitoli:

  • come cambiano il Parlamento, il modo di fare le leggi e i rapporti Governo-Parlamento;
  • come si modificano i rapporti tra lo Stato e le Regioni, Comuni, Città metropolitane, Province;
  • come cambia la possibilità per i cittadini di proporre o abrogare delle leggi.

Alla descrizione è seguito il dibattito, condotto dal moderatore dell’incontro, dott. Mauro Stroppiana, e dal responsabile locale dell’UNITRE, Romano Terzano, che ha offerto la possibilità di esprimere dubbi e propensioni di voto dei presenti in sala. E’ intervenuto chi ritiene importante che la Costituzione venga adeguata ai tempi moderni e propende per il SÌ, anche se riconosce limiti e punti critici nella riforma (in particolare le modalità elezione/nomina dei senatori e l’incertezza sulla legge elettorale che condiziona il modo di eleggere la Camera, vero centro legislativo del Paese), e chi propende per il NO perché si è dichiarato non convinto e sospettoso di una riforma elaborata da una classe politica non credibile e quindi inadeguata a proporre valide modifiche, oggettivamente difficili da valutare negli effetti reali.

A riprova del fatto che ci sono buone argomentazioni sia per il SÌ che per il NO Rapetti ha ricordato che illustri e rispettabili costituzionalisti sostengono entrambi le tesi. Da parte degli organizzatori l’unica indicazione è stata quella di continuare a informarsi per non trasformare il referendum in una sfida da stadio e comunque di andare a votare perché -sebbene non ci sia un quorum da raggiungere- non deve prevalere l’astensionismo: la Costituzione è la cornice entro cui si svolge la vita concreta del paese, non può essere lasciata a se stessa, deve appartenere (perfetta o imperfetta che sia) ai cittadini.

Molti i giovani presenti: una classe 5^ dell’istituto Artom che la prof.ssa Cristina Barisone ha coinvolto per questo momento di approfondimento utile anche ad avere crediti formativi “qualificati”, altri provenienti da paesi anche distanti da Canelli desiderosi di capire e che hanno chiesto dove trovare su internet ulteriori approfondimenti (è stata distribuita una scheda riassuntiva con una bibliografia di documenti reperibili su internet, a partire dal sito del comitato del No, quello del SÌ e quello dell’Azione Cattolica Italiana con un apposito focus sui contenuti della riforma).

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *