Anche quest’anno è ampia la proposta per gli adulti a Garbaoli, con un unico obiettivo: rafforzare la propria spiritualità, il rapporto con il Padre nelle diverse fasi della propria vita. E’ il pane di cui nutrirsi anche (o forse soprattutto) nei momenti difficili, come quelli che la crisi della nostra cultura ci sta obbligando a vivere, quando non vediamo grandi vie d’uscita. Il Signore ha più fantasia di noi, rinnovare il dialogo con Lui è senz’altro un toccasana, anche se siamo stati tanto distanti o se a forza di frequentarlo non ci accorgiamo più della Sua presenza rinnovatrice (com’è successo ai due figli nella parabola del “padre misericordioso”).

Così si passa dalle iniziative per gli adulti che si possono concedere il “lusso” degli esercizi spirituali (1-2 giugno) perché liberi dall’accudire figli piccoli o da difficoltà di ogni genere e vanno a godersi  un tempo speciale da dedicare all’intimità con il Signore.

Poi le proposte ormai classiche dei campi per le famiglie: la Garbaoli di 5 giorni (dal 9 al 14 agosto) con un percorso che va dalla riflessione socio-politica passando per la preghiera e la cura della vita interiore e di coppia. Si può anche partecipare a questo campo seguendo solo alcune giornate (nel manifesto abbiamo evidenziato il percorso socio-politico soprattutto nei primi due giorni). Le famiglie che non riescono ad organizzarsi l’intera settimana possono anche optare per il week-end del 20-21 luglio, pensato per dare un piccolo respiro a chi non riesce diversamente a staccare la spina ma vuole ricavarsi uno spazio di spiritualità con il Signore e il confronto con chi vive la sua stessa dimensione di vita.

Poi l’AC continua tenacemente a proporre la Garbaoli di riflessione sull’Ecumenismo (6-7 luglio), appuntamento di livello nazionale, adatto per chi “adulto anche nella fede” (e non solo anagraficamente) ha voglia di seguire l’indicazione di Gesù (ripresa con forza dopo il Concilio Vaticano II) di essere una cosa sola, di essere fratelli nella fede pur con le diversità che ci contraddistinguono. Per questo occorre aver voglia di essere adulti, educarsi ad accogliere le differenze sapendo che nessuno è “tutto”, ma che ognuno di noi è una parte povera e limitata del sogno che Dio ha sull’uomo. Rappacificati con questa verità ci si può confrontare, conoscere le differenze, aiutarsi reciprocamente a vivere la propria dimensione.

Infine quest’anno vogliamo invitare con forza gli adulti che ancora credono nell’esperienza associativa a venire alla Garbaoli Responsabili (28 luglio): chi si associa “da adulto” sa bene che fare esperienza di comunità non è facile ma è indispensabile se si vuole essere Chiesa. Per proseguire su questo cammino occorre assumersi piccole e grandi responsabilità, prima fra tutte “provare a incontrarsi”, stare insieme, conoscersi per poi dare fiato a progetti e iniziative per il futuro, per noi e per chi verrà dopo di noi.

Questo proveremo a fare nella Garbaoli Responsabili, la presenza di adulti è importante per i giovani, è testimonianza, è dire che ci siamo ancora e non abbandoniamo la storia dei cristiani al suo destino, ma vogliamo essere attori di questa storia (ma lo vogliamo? A volte mi sembra che gli adulti si siano impigriti, abbiano voglia di stare in pantofole finendo poi a lamentarsi perché mancano le iniziative per i figli e i nipoti, a dire che i giovani non fanno nulla….ma noi? Non ricordo presenze massicce e “variegate” di adulti nelle ultime Garbaoli Responsabili…).

Parlarsi, ragionare, magari anche con i nostri parroci in un contesto “extra-parrocchiale” ci può aiutare a vedere le cose importanti, senza rimanere sommersi dagli impegni o dalla voglia di “cose vane” che ci fa essere pensionati della fede prima del tempo.

Ce n’è per tutti per cui basta prenotarsi e vi aspettiamo!!