Garbaoli per adulti e famiglie “L’Amore è più forte della morte”

Intervento del dott. Roberto Merlo al campo adulti

Prima è stata fatta un’attività per dare modo di ragionare sul tema. Si è trattato di un gioco di ruolo: “il mondo sta per finire e in tutta la diocesi di Acqui siete stati scelti voi 26, e ognuno di voi interpreta mediante sorteggio, una identità ( assistente sociale, vescovo, tossicodipendente…..).
Però non tutti potete salire sull’astronave che vi porterà su un nuovo pianeta: nell’ arco di un’ora dovete sceglierne 6 che non potranno salire e che moriranno qui in terra.

A seguire ecco le riflessioni _prima parte (Roberto Merlo)     _seconda parte (Roberto Merlo)

Interventi dell’Assistente Regionale dei Giovani don Luca Bertarelli

Il cristiano: persona di speranza di fronte alla morte riflessione di don Luca Bertarelli

La chiesa: una comunità di speranza di fronte alla morte riflessione di don Luca Bertarelli e dibattito

 

Prosegue la proposta estiva dell’Ac diocesana con i campi scuola a Garbaoli. Per quanto riguarda gli  adulti, dopo  la due  giorni sull’ecumenismo e i due fine­ settimana per adulti e giovani famiglie, l’appuntamento è per il campo che si terrà dal 16 al 21 agosto. Anche questo campo si propone come un’esperienza di crescita personale e comunitaria.

Al centro l’ascolto della Pa­rola di Dio e il dialogo con gli altri, attraverso la lettura, la ri­flessione e l’attività di gruppo, la preghiera personale e la li­turgia delle ore che scandisce la giornata. Il campo scuola si svolge nel segno dell’essenzialità, della collabora­zione e della condivisione.

Il tema scelto quest’anno tocca una delle que­stioni fondamentali dell’esistenza: la morte e la vita eterna, l’angoscia e la speranza dell’uomo, l’annuncio di salvezza che Gesù ci ha portato e quello che dice agli uomini e donne del nostro tempo.

Poiché è possibile parteci­pare anche solo per alcuni dei giorni del campo, segnaliamo i temi delle singole giornate. Il campo avrà inizio martedì 16 agosto con la cena, la presen­tazione e la preghiera.

Mercoledì 17 agosto sarà dedicato alla preghiera e alla riflessione personale, a cominciare dalla meditazione di don Paolo Cirio sul Padre Nostro (che seguirà nei giorni successivi con le altre “preghiere del buon cristiano”) e con la presentazione delle letture sul tema del cam­po. Nella serata è prevista una tavola rotonda su Fine-vita: quali atteggiamenti e quale le­gislazione?introdotta da don Paolo Parodi, assistente dio­cesano Ac, e dialogo tra i par­tecipanti.

Giovedì 18 agosto si affronterà il nodo de Luomo di fronte alla morte e alla paura della sofferenza“, con due con­versazioni del dott. Roberto Merlo, psicoterapeuta, dell’Ac di Acqui, con attività di gruppo e dialogo insieme.

Venerdì 19 agosto si rifletterà su Il cristiano: persona di speranza di fronte alla morte e su La chiesa: una comunità di speranza di fronte alla morte: due conversazioni di don Luca Bertarelli, assistente regionale e spazio per il dialogo.

Sabato 20 agosto vedrà a Garbaoli il Pellegrinaggio diocesano adulti, con la partecipazione del Vescovo. Il cam­po si concluderà domenica 21 agosto con la mattinata dedi­cata alla preghiera e all’ascolto della Parola, con la medita­zione di don Paolo Cirio sul Gloria.

È indispensabile prenotarsi per singole giornate o per l’intero campo, sia per i pasti che per il pernottamento. Per infor­mazioni e prenotazioni contattare Emilio, cellulare 335- 809.8977 – email emilio.abbiate @gmail.com

Programma

Garbaoli – Riflessioni dell’Assistente Regionale Adulti -Vittorio Gatti- a partire dagli Atti degli Apostoli

Due giorni per riflettere sull’essere comunità di fedeli in cammino.

Il Sabato 21 siamo stati aiutati nella riflessione da don Vittorio Gatti, assistente degli Adulti della Regione conciliare Piemonte e Valle d’Aosta. Di seguito è possibile scaricare gli interventi.

Don Vittorio Gatti – 1 parte (audio 11Mb) <—> (video)

Don Vittorio Gatti – 2 parte e dibattito (audio 11Mb) <—> (video)

Don Vittorio Gatti – 3 parte (audio) <—> (video)

Garbaoli per adulti e famiglie: come il digitale cambia la quotidianità

Il 3 e 4 Luglio, con arrivi dalle 9 alle 9,30, nella casa dell’AC a Garbaoli di Roccaverano faremo per un percorso in presenza -nel rispetto delle misure previste dai protocolli- riflettendo su quanto e come il digitale cambia la nostra umanità.

Garbaoli adulti-famiglie 2018

Ci si deve portare il pranzo al sacco, le giornate termineranno verso le ore 19 e ogni giorno è fruibile a sé, così da andare incontro anche a chi può fare solo una giornata.

La pandemia se anche non ci ha toccato direttamente con il virus, è entrata nella nostra vita come un’ospite non previsto: da quel momento la routine familiare è cambiata e nulla è più come prima. La tecnologia digitale è uno degli aspetti che non possiamo respingere… per vivere abbiamo dovuto (e dobbiamo) fare i conti con gli strumenti informatici. Che come tutti gli strumenti non sono neutri, “il media è il messaggio” diceva McLuhan

Non facciamo più code agli sportelli perché ci si prenota online, i voti dei nostri figli, i risultati di esami clinici, il nulla osta per prendere la carta d’identità ce lo comunicano via email o sul portale, i soldi sono “elettronici” come i pagamenti nei negozi (e spesso anche la scelta di ciò che vogliamo). Anche la spiritualità è fruita “in remoto”, ascoltando omelie, messe, adorazioni su uno schermo.

A seconda di come usiamo la tecnologia cambia il nostro modo di relazionarci, il fondamento dell’ESSERE UMANI (la relazione soggettiva). Come affrontare tale situazione? Come evitare di essere dominati dalla tecnologia facendo sì che rimanga solo uno strumento da usare quando serve? In fondo è l’incarico che Dio dà all’uomo fin dalla Genesi “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse“ (Gn 2, 15). Dio ha condiviso il potere di creare, ma la responsabilità di coltivare e curare quanto creato è nostra.

Emanuele Rapetti,sposo, padre di tre figli, pedagogista specializzato nei fenomeni digitali, ci aiuterà a indagare gli effetti dei kilobyte nella nostra vita e insieme cercheremo strumenti per maneggiare al meglio la materia digitale, capirla per non esserne ricettori passivi ma utilizzatori consapevoli, per muoverci in questo mondo (l’unico che abbiamo per le mani).

L’invito è per tutti, soci e non, vi chiediamo solo di segnalare la presenza avvertendo i responsabili adulti diocesani Silvia Gotta (paulomaiora@gmail.com – 329 573 1216) o Emilio Abbiate (fam.abbiate@alice.it – 335 809 8977) per organizzarci al meglio.

3 giornate a Garbaoli anche al tempo del COVID

Il Settore Adulti dell’Azione Cattolica Diocesana ha organizzato per il 14, il 16 e il 20 Agosto 2020 tre giornate di ascolto della Parola di Dio, tre giorni in cui insieme, in un luogo adeguato e pronto ad accogliere le persone, si potrà pregare, riflettere, ragionare, stare in amicizia e lasciarsi illuminare dalla Parola di Dio ascoltata in pace e serenità.

Gli incontri si svolgono prevalentemente all’aperto.

L’ambiente permette un corretto distanziamento con il previsto uso delle mascherine, anche in caso di maltempo. I servizi saranno periodicamente sanificati.
Possibilmente ognuno porti con sé la propria Bibbia.
Si richiede di segnalare la partecipazione telefonando o scrivendo un sms a Marisa Bottero 349-3905457, almeno 2 giorni prima della giornata a cui si intende partecipare.

Incontro Adulti (e giovani) – Le Mafie al tempo del covid

Incontro su piattaforma digitale in collaborazione con Libera

Si parlerà di come le mafie cercano di approfittare di questa situazione in cui molte attività stanno faticando, di come le mafie offrono protezione e aiuto, di come si stanno radicando sempre più sul nostro territorio (purtroppo non è più una novità)… e ci saranno anche consigli su come riconoscere il loro agire subdolo e quali strade alternative di aiuto su cui possiamo contare…

Grazie al digitale si può agevolmente partecipare…. per avere il link di connessione scrivere a acquiac@gmail.com oppure a nova.baby71@gmail.com oppure a fam.abbiate@alice.it

Vi apettiamo

Garbaoli Adulti-Famiglie – Quei talenti ricevuti: santi o fannulloni?

di Laura Trinchero (Incaricata regionale per gli adulti di AC)

«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni…». Con queste parole inizia la parabola dei talenti, cuore del venticinquesimo capitolo del Vangelo secondo Matteo, l’ultimo prima del racconto della passione e risurrezione di Gesù. Al centro della parabola vengono poste le due possibilità che gli uomini hanno davanti a sé nell’assolvimento del loro compito nei confronti della storia. I talenti investiti dai primi due e quello sotterrato dal terzo sono le due strategie possibili di fronte al dono che ci viene offerto.

La fuga dalle responsabilità è la via scelta dal servo «inutile», una strategia dettata dalla paura e dalla pigrizia. La disaffezione nei confronti della realtà è propria di molti cristiani i quali, delusi e sopraffatti dall’intollerabilità delle situazioni, si rifugiano in uno spiritualismo disimpegnato e inconcludente. Al contrario, i due servi «fedeli» scelgono di agire responsabilmente, di assumere il dono, non per sete di potere o volontà di successo, ma nella serena fiducia che, se andiamo verso Qualcuno, non possiamo
andare a mani vuote.

Il dono affidato ad ogni uomo e ad ogni donna è sovrabbondante (un talento corrispondeva a circa 6000 giornate di lavoro di un operaio) e racchiude in sé una incommensurabile possibilità di portare frutto, ma la fedeltà richiesta ad ogni servo è una fedeltà feriale ed estremamente ordinaria (come ricorda papa
Francesco nella Gaudete et exultate). Questa Parola non ci è data, allora, per accrescere le nostre illusioni o per alimentare le nostre ansie di prestazione, ma per fondare la nostra responsabilità. Perché
quello che ci è chiesto non è una sterile fiducia nelle nostre risorse, ma una fede operosa, radicata nella fiducia e nell’obbedienza al Dio della vita.

È questo il tema di fondo del 2º campo scuola per adulti e famiglie, proposto dall’AC diocesana a Garbaoli di Roccaverano dall’11 al 14 agosto. Il campo, fondato sulla Parola di Dio che, grazie al Concilio, ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa cattolica, nasce dal desiderio di condividere, come adulti, un’esperienza intensa e fraterna di contemplazione, discernimento e vita spirituale, capace di dare nuovo slancio all’impegno di evangelizzazione, santificazione e animazione cristiana dell’ordine
temporale. Parole che possono apparire “stereotipate”, ma che papa Francesco ci ha insegnato a declinare nella “santità della porta accanto”. «Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità… Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente» scrive Francesco e nel primo capitolo ricordando che i santi non sono solo quelli già beatificati o canonizzati. «Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere… Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio».

Chi viene a Garbaoli troverà spazi per ascoltare e meditare la Parola di Dio; per riflettere sull’insegnamento della chiesa, in particolare sul magistero di papa Francesco e sulla sua ultima esortazione apostolica Gaudete et exultate; per dialogare con i fratelli al fine di riscoprire l’importanza essenziale delle relazioni e il nostro essere parte di un “popolo in cammino”; per pregare, vivendo la preghiera come possibilità di apertura a Dio, di ascolto della Sua voce, di comunione con Lui, con gli esseri umani e con tutte le creature del cosmo; per lavorare insieme alla gestione quotidiana della casa.

Per informazioni e prenotazioni: Emilio 335-8098977 o Marisa 349-3905457 – Casa Garbaoli 0144-953615.

Programma dettagliato