Domenica 21 Gennaio 2024, presso il Salone San Guido di Acqui, si è svolta la XVIII Assemblea Diocesana elettiva dei responsabili dell’Azione Cattolica della Diocesi di Acqui

Il titolo è “TESTIMONI DI TUTTE LE COSE DA LUI COMPIUTE” tratto dagli Atti degli Apostoli (libro al centro dell’attenzione anche Diocesana per la formazione alla Parola di Dio)


La platea dei delegati

Il Presidente dell’Assemblea
Mauro Stroppiana

La Presidente uscente
Barbara Grillo
(l’intervento all’assemblea)

I Resp. Adulti uscenti
Silvia G. ed Emilio A.

I Resp. Giovani uscenti
Chiara P. e Pietro P.

Resp. ACR uscente
Caterina P. e Carlo T.
(era a casa malato)
nella foto il segretario diocesano
Paolo Abbiate

Il saluto dell’AC Nazionale
Andrea Facciolo

Il saluto dell’AC Regionale
Roberto Greco

Il tavolo con il Vescovo
(il suo saluto audio)

L’Assemblea alla
celebrazione eucaristica

I delegati
all’Assemblea Diocesana

… appuntamento alla prossima…

Il programma prevede

  • ore 8:45
    • Arrivi e registrazioni
  • ore 9:15
    •  Preghiera
    • nomina del presidente dell’Assemblea
  • ore  9:40
    • intervento della presidente uscente, Barbara Grillo
    • intervento dei responsabili di Settore
    • saluto dei rappresentanti nazionale e regionale dell’AC
  • ore 10:45
    • apertura dei seggi
    • presentazione del documento programmatico assembleare
  • ore 12
    • Santa Messa nella chiesa di San Francesco in Acqui
  • ore 13 — PRANZO ALLA MENSA DI FRATERNITA’ (prenotazione obbligatoria)
  • ore 14:30
    • Saluto del Vescovo e consegna del mandato ai presidenti delle AC di base
  • ore 15
    • divisione in gruppi e discussione documento programmatico
    • chiusura seggi
  • ore 16
    • restituzione dai gruppi sulle priorità del triennio
    • osservazioni in plenaria sul documento assembleare
  • ore 16:45
    • votazione documento assembleare
    • proclamazione degli eletti al Consiglio Diocesano

L’intervento della presidente Barbara Grillo

Grazie Mauro. E grazie a tutti voi perché siamo qui oggi tutti insieme a guardarci in faccia e a dirci che ci vogliamo mettere la faccia in questo nostro cammino associativo comunitario.
I 2 aggettivi che ho appena usato, associativo e comunitario, sono un nostro primo tratto distintivo […] un’associazione che ha una lunga storia 157 anni! […]

Non facciamoci però intimidire dal confronto con il passato: fare memoria non significa essere nostalgici, ma ritornare alle origini per riconoscere l’essenziale e per dare profondità al nostro tempo. […]

Confrontiamoci tra noi e con i nostri pastori, ma poi agiamo, non serve a nulla lamentarsi e non fare nulla. L’attesa che viviamo deve essere costruttiva, dobbiamo accompagnare il cambiamento.
Occorre recuperare dal passato ad esempio il senso della gratuità, per consegnare le nostre speranze a coloro che porteranno a termine quello che noi iniziamo. Questo è ancora e sempre il tempo della semina, non ci dobbiamo stancare di seminare. E non ci dobbiamo affannare troppo (solo quanto basta): non spetta a noi raccogliere. Qualcun altro ci penserà. Dobbiamo anche saperci affidare un po’ a Lui, è un’esperienza anche consolante, sapere che non tutto dipende da me e da quello che faccio.
Il territorio della nostra diocesi è vasto ed eterogeneo […] Siamo tutti appassionati del Vangelo e della vita delle persone! Il servizio che svolgiamo, piccolo o grande che sia, nelle nostre comunità, è mosso da queste due coordinate e cammina su queste due direttrici. E questo lo si avverte parlando con tutti. Proporre un cammino di AC, significa offrire ad altri la possibilità di vivere questa bella esperienza. Dobbiamo sentirci addosso la responsabilità della promozione associativa, non per crescere di numero, ma per condividere una cosa bella con chi ci sta accanto o incontriamo lungo la nostra vita. […]

Dentro al nostro tempo dobbiamo esercitare la speranza: essere Chiesa in uscita è sapere che non ci è consentito di rimanere chiusi nel Cenacolo, Gesù ci manda in missione. Siamo più fragili, acciaccati, ma siamo un’associazione. In un territorio diviso per tanti motivi, geografici, economici, di lavoro, l’AC lega tra loro le persone da sempre, ha la vocazione a unire. Occorre farci custodi della concreta esistenza di ciascuno. […]