Cosa Dice l’AC – Ricomincio da 3

COSA DICE L`AC ?

LE SCELTE DI FONDO CHE ISPIRANO IL NOSTRO ESSERE E FARE AC

“Ricomincio da 3” – Valore e attualità dell’associazione

2.1.  ATTUALITÀ DELL’AC.
Partecipazione e responsabilità del laicato rischiano di svanire, se non trovano forme organizzate e stabili attraverso cui svilupparsi. L’AC è il modo ordinario attraverso cui il laico cristiano può divenire partecipe e responsabile della vita della chiesa. Per questo l’AC è una scelta di chiesa, che risponde ad una delle esigenze e caratteristiche essenziali della comunità cristiana, che può vivere e svilupparsi solo attraverso la corresponsabilità delle diverse vocazioni religiose, sacerdotali e laicali. Questo valore dell’AC, in quanto forma riconosciuta di apostolato associato, affermato dal Concilio e da numerosi e recenti documenti di Papa e Vescovi, va nuovamente proposto all’attenzione della comunità, in particolare ai sacerdoti, ai seminaristi, ai diaconi e ai laici stessi. Questa identità dell’AC non più essere considerata come un presupposto scontato, ma va posta come meta, da costruire con speranza nel concreto della partecipazione alla vita della nostra chiesa locale

2.2.      CURA EDUCATIVA.
L’esperienza associativa è  cura educativa di ragazzi, giovani e adulti: è questo il primo e concreto modo con cui l’AC si pone al servizio della comunità cristiana, collaborando ad elaborare ed attuare le scelte pastorali della Chiesa locale.

2.3.   LA STRUTTURA E L’ORGANIZZAZIONE  dell’AC
svolgono un ruolo pratico per elaborare e realizzare il programma associativo in modo continuativo e ordinato, ma hanno nello stesso tempo un valore formativo perché aiutano le persone a sperimentare il dialogo e la responsabilità, a fare discernimento insieme, a prendere decisioni e impegni conseguenti, a collegare persone di età  ed esperienze diverse, a legare territori e comunità distanti e sovente isolate.
L’  attenzione alle diverse fasce di età – espressa dai settori e dall’ACR – trova nella dimensione unitaria un momento decisivo per il dialogo tra le generazioni; dialogo indispensabile per la condivisione di un comune progetto e per l’aiuto reciproco tanto a comprendere il nostro tempo, quanto a realizzare le attività che ne conseguono.

2.4.   LA DIMENSIONE DIOCESANA dell’AC
è quella centrale perché corrisponde alla struttura fondamentale della Chiesa intorno al Vescovo; la dimensione locale,  parrocchiale o interparrocchiale  è decisiva perché si riferisce ai luoghi concreti dove vivono le persone e le comunità cristiane. Le dimensioni regionale e nazionale dell’AC, indispensabili per la formazione dei responsabili e la elaborazione dei programmi e sussidi, esprimono la condivisione di un comune progetto nazionale, costruito insieme e  vissuto nelle diverse diocesi italiane; inoltre esse rispecchiano la realtà civile della nostra nazione italiana e della sua articolazione regionale, proprio mentre si ricorda il processo di unificazione del paese e si sta avviando l’attuazione del federalismo.

2.5..   IL  VALORE CIVILE DI UNA PRESENZA ASSOCIATIVA.
L’esperienza di AC, fatta di attenzione e pratica educatica, di corresponsabilità, di solidarietà tra le generazioni, di esercizio della partecipazione democratica, costruisce legami tra le persone, alimenta il senso di responsabilità nei confronti delle  comunità civile e di collaborazione con le istituzioni. Per questo la presenza associativa assume anche un valore civile e sociale sul nostro territorio.
Nel contempo può diventare uno strumento prezioso per la formazione di laici disponibili all’impegno sociale e politico.