La XVI Assemblea Nazionale

In attesa che i nostri tre delegati (Barbara Grillo per gli adulti, Marco Pirlo per i giovani e Michaela Zuccarello per l’ACR) ci raccontino com’è andata, ecco alcune foto ricevute da loro in tempo reale

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La delegazione di Acqui ai 150 anni dell’AC

Ecco il nostro valoroso gruppo di acquesi ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Azione Cattolica a Roma

Eccoli in gemellaggio con la Diocesi di Alessandria, la Diocesi di Rieti e la parrocchia di San Barnaba (che non smetteremo mai di ringraziare per la disponibilità e l’accoglienza…senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile)

E come si conviene non può mancare la cena in fraternità

Eletta la nuova presidenza Diocesana dell’Azione Cattolica

Terminato il cammino di rinnovo degli incarichi dalle parrocchie alla Diocesi, il Consiglio Diocesano dell’Azione Cattolica riunitosi in seduta plenaria venerdì 3 marzo, ha nominato i membri della Presidenza che guiderà il cammino per i prossimi tre anni.

Il presidente, in attesa della conferma che da Statuto arriverà solo con la nomina ufficiale del Vescovo, è Flavio Gotta, 43 anni di Canelli, che inizia così il suo secondo e ultimo mandato (in virtù della regola associativa per cui non si può ricoprire la stessa carica oltre due trienni consecutivi).

Eletti responsabili degli adulti: Barbara Grillo, 45 anni, di Ovada, anch’essa al secondo mandato, ed Emilio Abbiate 62 anni di Sezzadio; Responsabili Giovani sono Pietro Pastorino, 23 anni di Masone, e Chiara Pastorino, 20 anni di Rivalta Bormida; Responsabili ACR sono Caterina Piana, 23 anni di Mombaruzzo e Carlo Tasca, 20 anni di Sezzadio.

Completano la Presidenza il segretario diocesano, Domenico Sorato 51 anni di Rivalta, l’amministratrice Annamaria Dominici, 69 anni di Terzo, e gli Assistenti Diocesani Don Franco Cresto (generale) Don Giovanni Pavin (adulti) Don Paolo Parodi (giovani) e don Claudio Montanaro (ACR).

Infine sono stati eletti i rappresentanti che andranno all’Assemblea Nazionale a Roma dal 28 aprile al 1 Maggio: sono Marco Pirlo, 23 anni di Campo Ligure per i Giovani e Michaela Zuccarello, 23 anni di Ovada, per l’ACR, oltre al presidente membro di diritto per gli adulti.

Un grazie ai nuovi responsabili per la disponibilità offerta a servire il cammino del laicato nella Chiesa, a stimolare, guidare e coordinare le attività dei prossimi tre anni, ma soprattutto chiamati ad ascoltare lo Spirito che soffia in tutti i tempi, compreso il nostro, a volte incomprensibile, presente.

Li affidiamo a Maria, madre di Gesù, esempio irraggiungibile di disponibilità al servizio, di strumento nelle mani di Dio per dare corpo al disegno di libertà e di bellezza che il Padre sogna per i suoi figli.

Buon cammino!!!

L’AC di Acqui incontra Papa Francesco

Domenica 30 Aprile (data appena modificata) l’AC incontra Papa Francesco in occasione dei 150 anni dalla nascita dell’Associazione.

La Diocesi di Acqui sta organizzando un pullman per andare e vivere insieme a tutta l’AC questa particolare occasione di Chiesa. Inoltre abbiamo la fortuna di essere ospitati dalla parrocchia di San Barnaba in Roma con la quale vivremo momenti di convivialità e scambio/confronto amicizia. (scarica il volantino)

Il viaggio sarà in pullman con diverse possibilità di pernottamento. L’opportunità è aperta a tutti, caldeggiando ovviamente la partecipazione dei soci, senza limiti di età (per i più giovani l’accettazione è subordinata a un congruo numero di educatori/accompagnatori adulti).

PROGRAMMA

Venerdì 28 Aprile
Partenza in autobus alle 20,30 da Canelli (e a seguire Acqui, Sezzadio, Alessandria, Ovada, Masone)

Sabato 29 Aprile
Ore 7           Arrivo a Roma – giornata libera per turismo
Ore 17,30   Ritrovo dal pullman per spostamento alla parrocchia San Barnaba a Roma
GEMELLAGGIO CON LA PARROCCHIA DI SAN BARNABA IN ROMA
Ore 19         Messa in San Barnaba insieme alle Diocesi di Alessandria e Rieti
Cena in parrocchia, serata di condivisione con l’AC di San Barnaba-Alessandria-Rieti. Sistemazione per la notte

Domenica 30 Aprile
Ore 6,30     Partenza da San Barnaba
Ore 7           Ingresso in Piazza San Pietro
Ore 9,30     L’Azione Cattolica Italiana ieri, oggi domani: testimonianze
Ore 11         SALUTI E INCONTRO CON PAPA FRANCESCO
Ore 12,30   Conclusione dell’incontro
Ore 16         Ritrovo dal pullman per viaggio di rientro

Quote
75 € per viaggio e incontro con il Papa
(con almeno 45 adesioni) – costo per i ragazzi dell’ACR e per i giovanissimi 60 € (il resto lo integra l’AC Diocesana).
Costo per il pernottamento: a seconda delle soluzioni (saloni della parrocchia, in famiglia, in B&B). Indicare la soluzione preferita al momento dell’iscrizione.

I costi per le persone che sceglieranno di essere ospitate in famiglia e per i giovani che vorranno dormire nel salone parrocchiale consistono nella semplice condivisione delle spese “vive”. Pasti con la parrocchia: 12 €/persona (compresa una piccola offerta alla parrocchia).

Il dettaglio degli orari potrebbe subire variazioni. Chi avesse intenzione di partecipare deve segnalarlo al più presto alla email acquiac@gmail.com o ai propri presidenti parrocchiali, e poi versare una caparra di 40€ (iscrizioni fino ad esaurimento posti).
Condivideremo l’esperienza con la Diocesi di Alessandria.
Per informazioni: 340.257.64.53 (Simone Tasca)

Essere strumenti di pace, cioè “Non uccidere”

Domenica 19 febbraio, nel contesto dell’Assemblea diocesana Elettiva dell’azione cattolica, si è svolto il convegno pace giovani. Ogni anno nei mesi di gennaio e febbraio l’ACR e il Settore Giovani celebrano il mese della pace rispettivamente con una festa per i ragazzi dai 6 ai 14 anni e un convegno pubblico rivolto in particolare giovanissimi e giovani. Il salone san Guido lo scorso febbraio ha accolto l’intervento di un relatore d’eccellenza: don Tony Drazza, assistente nazionale del settore giovani di Azione Cattolica.La relazione Essere strumenti di pace oggi, si è svolta nel pomeriggio, dopo la consegna delle nomine ai presidenti parrocchiali da parte del Vescovo, e ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di aderenti di tutte le età che hanno avuto la possibilità di godere dell’intervento di don Tony. L’assistente nazionale, con il suo pomeriggio acquese dopo la serata passata all’assemblea diocesana di Lamezia Terme, ha dato segno della scelta missionaria dell’AC nazionale, che viaggia per proporre ai giovani idee per farsi strumenti di pace nella società.

In questo tempo, come altri attraversato da crisi e guerre, il don ha esortato ad avere uno sguardo attento, capace di cogliere il bene che nel mondo si fa e si vive ogni giorno; lo sguardo di chi ama e cerca di comunicare senza fermarsi alla superficie dei conflitti e delle difficoltà. Essere innamorati è custodire e coltivare l’altro e questi occhi raffinati permettono di concentrarsi sulle cose buone, permettono di trovare la bellezza nella vita del nostro prossimo andando oltre il pregiudizio, il pettegolezzo superficiale.

Ai giovani studenti che hanno fondato il MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica) in diocesi, l’assistente nazionale ha rivolto un grande incoraggiamento definendoli un miracolo, a tutta la comunità ha rivolto la preghiera di custodire le energie di questi giovanissimi,  che devono sognare, viaggiare e studiare perché sono destinati a cambiare il mondo. Un pensiero che può sembrare inutilmente romantico, ma che è la base per formare degli operatori di pace. Nessuno dovrebbe permettersi di annientarlo, perché per essere strumenti di pace bisogna entrare ogni giorno nella vita da risorti, provando quell’innamoramento che fa sentire invincibili; e bisogna sporcarsi le mani perché la pace è un lavoro artigianale che va plasmato e costruito. La pace quindi, come le cose belle, nasce nel cuore e si realizza con le mani, con un lavoro dal basso: imparando a incastrare il proprio carattere con quello degli altri per fare qualcosa insieme; e l’AC è, anche in questo, una palestra di pace.

Per essere operatori di pace bisogna ambire a una vita coinvolta e sconvolta, dice più volte il don. Bisogna “dare fuoco ai divani”, mettersi in movimento. Riconoscendo le ferite, ognuno i segni dei propri chiodi e facendo i conti con le ammaccature subite si è vivi e si può costruire per gli altri la possibilità della pace, che è la possibilità di vivere meglio, di perdono, di miele sulle ferite.

Per farsi strumenti di pace bisogna saper rispettare il quinto comandamento: non uccidere; cioè non escludere (dalla vita) nessuno. Bisogna, infatti accorgersi e prendersi cura degli altri e delle situazioni. Comportarsi, insomma come gli msacchini, il cui motto è quello di Don Milani: I care. Chi ama non evita, non si allontana, non trova scuse ma è capace di dire sì tutti i giorni. Chi ama, chi è in AC, chi si fa operatore di pace sa vivere la quotidianità dei si oltre i grandi eventi. Non c’è un sì per sempre, ci sono sì tutti i giorni e sono questi che rendono responsabili, che aprono la strada al cambiamento.

 

Federica, per il Settore Giovani di AC