Lista Unitaria

Lista Unitaria dei candidati al Consiglio Diocesano per il triennio 2011-2014

  1. Marisa Bottero (Alice Bel Colle) eletta!!!
  2. Luigino Cavallero (Canelli) eletto!!!
  3. Silvia Cocino (Bruno)
  4. Silvana Gagliardi (Acqui) eletta!!!
  5. Laura Giraudi (Rivalta)
  6. Silvia Gotta (Nizza Monferrato) eletta!!!
  7. Emanuele Rapetti (Acqui) eletto!!!

Lista Adulti

Lista Giovani

Lista ACR

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come Sta l’AC

COME STA L’AC ?

LA SITUAZIONE ASSOCIATIVA/ECCLESIALE: PER UNA VERIFICA DEL TRIENNIO

01.  In poche righe non è possibile riassumere le ricchezze e i problemi dei tre anni lungo i quali si è snodata la vita associativa nella nostra diocesi, giunta al suo“centenario” ufficiale proprio nel 2010.  Tanti motivi per dire grazie e almeno altrettanti per porsi domande.

02.  L’AC in diocesi registra oggi la presenza in una trentina di  associazioni locali (parrocchiali o interparrocchiali) in diverse zone dalla diocesi. Accanto agli aderenti (circa un migliaio tra adulti, giovani e ragazzi), le iniziative dell’AC hanno coinvolto parecchie altre persone, sia nei momenti parrocchiali, sia negli incontri diocesani e nei campi estivi a Garbaoli, svolti ogni anno per i giovani, per i ragazzi e per gli adulti, sia anche in alcuni appuntamenti pubblici che l’AC ha organizzato con altri gruppi e associazioni.
In tutte queste numerose occasioni in genere si è registrata una buona partecipazione.
L’AC ha collaborato costantemente col Vescovo e con gli organismi pastorali diocesani in cui è presente.

03.  D’altra parte, il numero delle parrocchie coinvolte nell’esperienza associativa, in loco o in ambito diocesano, risulta limitato ed il punto più debole riguarda proprio la vitalità di diverse associazioni parrocchiali e i rapporti tra centro diocesano e parrocchie.

04. La mobilità (e in molti casi l’esodo) di molti giovani cresciuti nelle nostre parrocchie rende sovente incerto il consolidamento dell’esperienza avviata nel settore giovani e nell’ACR. Nonostante le difficoltà a rendere continuativa la formazione di animatori ed educatori, in questi anni non sono mancati i segnali positivi dal mondo giovanile, di partecipazione e di impegno.

05.  L’aspetto più preoccupante tocca piuttosto il senso profondo della presenza e del ruolo dell’AC: nel mondo adulto e nella comunità ecclesiale si attribuisce un valore molto scarso al laicato organizzato, non tanto per mancanza di stima verso i laici e i laici di AC,  quanto perché altre sono considerate le priorità o – forse meglio – le urgenze. Tra i laici si privilegia la dimensione individuale della pratica religiosa o quella
strettamente parrocchiale, ma non mancano motivi di delusione e disagio rispetto alla scarsa
dignità riconosciuta ai laici nella chiesa, sia nel campo socio-politico che in quello ecclesiale.

06.  Da parte dei sacerdoti si vede l’AC quasi come un di più, un “lusso” che non ci si può
permettere, vista la carenza di tempo e di persone. La difficoltà di guardare al futuro e mettere le basi per un nuovo modello di Chiesa, sembra “bloccare” la nostra comunità  e i sacerdoti che – in  numero sempre minore – sono super-occupati a svolgere una grande quantità di servizi religiosi.   La dimensione diocesana del
“convenire” e del “progettare” insieme risulta così indebolita, il che influisce anche sul modo con cui è recepita la proposta associativa dell’AC.

07. Questa situazione incide sia sulle relazioni interpersonali nella comunità, sia sugli spazi di riflessione comune, rendendo ardua quest’opera di “nuova semina”  alla quale l’AC guarda con speranza e impegno già dal dopo-Concilio e che, negli scorsi anni, tanti buoni frutti ha portato all’intera comunità ecclesiale e civile.