di Mauro Stroppiana (già presidente diocesano di AC e attuale Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano)

Il 14 maggio, pochi mesi dopo la scomparsa del marito Dino, ha terminato il suo cammino terreno un personaggio molto noto alle generazioni di ragazzi, giovani e adulti che hanno vissuto l’esperienza dei Campi-Scuola organizzati dall’Azione Cattolica a Garbaoli: Piera Visconti, “la Piera”. Abitava proprio al centro della piccola frazione di Roccaverano: dall’arrivo dei primi fondatori, nel 1974, fino ad oggi ha sempre accolto tutti noi con un sorriso, un caffè, una battuta e, un tempo, una “formaggetta”. Avere avuto Lei e la sua famiglia come punto di appoggio locale è stato una garanzia e una sicurezza: un consiglio, il sale che mancava, lo zucchero, il rosmarino, un aiuto, uno sfogo, un occhio attento e vigile sulla casa…
Ma per noi tutti è stata soprattutto un esempio di accoglienza: avrebbe potuto guardarci come stranieri, invasori, disturbatori della quiete, … ed invece ci attendeva ogni anno con trepidazione, ci accoglieva come una benedizione, apprezzava più l’allegria che il disordine che noi portavamo. Chi non ricorda le memorabili serate pigiati in casa o nel cortile, a fianco delle sue ortensie, a guardare le finali della coppa del mondo di calcio?
Di seguito alcuni ricordi commossi per esprimere tutta la vicinanza dell’Azione Cattolica per quello che ha rappresentato per noi e per dirle grazie per quanto ci ha voluto bene

….di Paola Malerba
“Della Piera ci siamo sentiti un po’ tutti amati nipoti (….anche se ci vedevamo solo d’estate) e graditi ospiti sempre..( anche se arrivavamo senza preavviso). E se, ormai da qualche anno, Garbaoli era come se fosse tutta sua… non ne era gelosa padrona, ma madre gentile, sorridente principessa…
Quello che più mi stupiva era come guardava i giovani e tutti gli ospiti che passavano da lì…, un po’ strani a volte (in cerchio nel prato a pregare e poi a giocare !?), non con l’occhio critico e dubbioso, ma con uno sguardo sereno e accogliente … direi moderno !
Si è sempre sentita una di noi, orgogliosa di esserci, con quell’indimenticabile sorriso, che non ci ha mai giudicati e quella risata che diceva meglio di ogni parola la sua gioia di rivederci, il suo desiderio di stare al nostro fianco.
Ci consola pensarla ora col suo Dino….con le altre persone care di Garbaoli…e magari con Gigi Merlo a farla ballare.”

Il saluto di un giovane…. (Paolo Foglino)
Ciao Piera non sembra vero…. la notizia è arrivata in un momento di vita normale dove con i pensieri ero distante da Garbaoli.
Come una doccia fredda… mi sono passati nella testa tutti i ricordi da quando ero piccolo.
Ti ho conosciuta grazie ai miei genitori quando noi piccoli venivamo a vedere gli animali nella vostra stalla: le mucche, le caprette, i conigli e le galline. Con dolcezza e pazienza ci hai insegnato a mungere le tue capre e quanto latte sprecato….
Poi siamo cresciuti e con i ragazzi del campo famiglie venivamo a trovarti per giocare o scappare dai lavoretti del pomeriggio e tu ci coprivi sempre…
Qualche anno dopo durante i campi giovani io e Piero ci facevamo sempre scegliere per portarti l’organico per le galline e poter passare a salutarti godendoci un po di tempo con la nonna di Garbaoli.
E da quando sono diventato educatore ogni volta che si poteva la tappa d’obbligo eri tu: il Caffè dalla Piera.
Tante risate, tanti vizi, tanti “bel fanciutein” anche a 20 anni.
Anno dopo anno ti ho e ti abbiamo voluto sempre più bene e sei diventata una parte di Garbaoli, una certezza come il campanile della chiesa e il cortile impolverato che sempre ci accoglievano in estate.
Spero che il buon Dio ti accolga e ti abbia aspettata con tuo marito per prendere un Caffè.
Garbaoli non sarà più la stessa per chi ti ha conosciuta.
So che ci sarai sempre e spero che da lassù tu possa vedere crescere e vivere Garbaoli che si rinforza e rinnova con giovani ogni anno….
Con affetto.   Arrivederci….

….di Flavio Gotta (Presidente Diocesano)
“Ciao Piera
Tu sei la mamma, la sorella, la nonna di Garbaoli, la custode di un luogo, di una memoria, il motorino silenzioso che ha aggiunto forza alla macchina senza far rumore. Anche per questo Garbaoli è una fuori serie, un modello unico. Tu eri questo e molto di più, difficile da dire per chi si è sentito voluto bene come fossimo tutti tuoi fratelli, figli e nipoti, per chi ha sentito la tua fiducia nel nostro disordinato agire con incoraggiamenti costanti e tanto, tanto, tanto affetto.

Tu e Dino siete stati compagni diversi ma sempre presenti per coloro che sono transitati da Garbaoli… e siamo tanti. In quasi 45 anni più di 10.000 ragazzi vi sono passati in casa, voi avete allargato i confini di Roccaverano, avete aiutato Garbaoli ad essere capoluogo spirituale per tanti viandanti, semplicemente –si fa per dire- perché avete aperto le porte della vostra casa. Non siete stati gelosi della vostra Garbaoli, ma anzi l’avete regalata al mondo. Che grande insegnamento, se ogni frazione, ogni paese, ogni nazione fosse capace a vivere questa condivisione il Regno dei cieli lo potremmo sperimentare molto di più già oggi, quaggiù, nel nostro tempo.

Le generazioni si sono susseguite e avete rappresentato qualcosa di unico per tutte. Per certi versi oggi sembra che Garbaoli subisca un terremoto che mina le fondamenta, ma siamo noi che siamo un po’ debolucci, tu ci diresti con il tuo solito e immancabile sorriso di non fare troppe storie e di continuare così che va bene. Magari con una pacca dal sapore di sganassone.

Ma è proprio questo che ci mancherà: il tuo sostegno, il tuo esserci vicina, il tuo credere in noi più di quanto noi stessi siamo capaci di fare. Avere dei vicini veri è cosa rara, è sentire la fedeltà di una presenza che non fugge, ma soprattutto è non sentirsi soli, camminare con persone che sanno condividere gioie e fatiche del vivere in questo mondo è una Grazia grande!

Proprio come avere il Signore accanto, colui che è vicino sempre: è esperienza di immensa bellezza, è Pace vera che raggiunge il profondo del cuore. Quando si riesce ad avere occhi che vedono questa vicinanza la Vita cambia inevitabilmente passo. Con voi non c’era bisogno di tanti occhiali per vederlo, sapevate farvi presenti anche solo con una formaggetta, con il prato tagliato di nascosto, con il caffè sul tavolo… e Zefferino e Rosanna sono veramente il germoglio nuove della pianta buona. Noi abbiamo avuto voi a Garbaoli che ci avete testimoniato la grandezza di una vita spezzata insieme.

Adesso Piera sei con il tuo Dino vicina al Padre, siete nel Suo Regno a tenerci ancora compagnia e noi siamo chiamati a uno scatto di fede per sentirvi ancora vicini (come per davvero siete). Oggi possiamo mettere alla prova quanto abbiamo coltivato a Garbaoli in tutti questi anni, i semi che sono caduti nel nostro intimo oggi dovranno dimostrare di essere piante rampicanti che arrivano fino a voi. Abbiamo l’occasione di unire l’esperienza dolcissima della vostra amicizia, della vostra vicinanza e la teologia delle riflessioni che ci hanno parlato di Dio in tutti questi anni nei campi scuola, in Azione Cattolica, nella nostra amata Chiesa. Oggi si incarna in modo speciale tutto questo, oggi siamo chiamati alla comunione dei Santi con voi. Per questo vi abbracciamo come non mai in attesa di danzare insieme per l’eternità. E dato che i secoli sono nel Regno di Dio come il minuto che è appena passato, a rivederci a presto cari Piera e Secondino.